“The Equinox” – rivista di inizi ‘900 fondata da Aleister Crowley, nome che involontariamente ha dato tanto alla musica, passando da Beatles, Led Zeppelin, Current 93 per citare solo tre nomi, abbastanza distanti fra loro nella galassia musicale – aveva un motto che potremmo tradurre “Il metodo della scienza, lo scopo della religione”. Introduce quindi il metodo scientifico, in un ambito che spesso associamo all’opposto di ciò che è scientifico.
Lo stesso si può fare in musica: ci si pone un ipotesi, si elabora un metodo e lo si prova. Vediamo che succede. Nella musica rituale, questo può significare anche qualcosa oltre il successo o la orecchiabilità del brano, e andare verso il succedere (prendo questa distinzione fra successo e succedere da un corso sulla scrittura tenuto da Paolo Benvegnù, che è stato nostro ospite il 12 aprile): cosa causa questo pezzo? Cosa viene generato da questa serie di frequenze? Cosa si muove sul piano pesante e materico (ci si muove, si balla, si esce dalla stanza…)? Cosa si muove sul piano sottile e etereo (cambia l’umore, ci si sente cambiati dall’ascolto)?
Un esperimento comporta la possibilità di fallire, riprovare, fallire meglio.
Ho tentato un esperimento in questo pezzo, che si intitola “Hunter Drone” e vuole essere in qualche modo dedicato a Artemide e in qualche modo facilitare la caccia, nel senso capacità di andare verso e raggiungere i propri obiettivi. Volendo, può essere ballato come un Hanter Dro, danza tradizionale bretone. Può essere cantato, ripetendone le non parole.
Ascoltatelo e vediamo che succede.
Ascolta:
https://equinox23.bandcamp.com/track/hunter-drone
Claudio Agosti / a Ghost, I
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