Chissà se la prima (e unica) volta in cui ci siamo trovati, noi di T¥RSO, avevamo in mente ciò che è accaduto all’Atrio Fustagno Teatro di Villongo, quando parlavamo di trovare luoghi in cui l’ascolto, l’attenzione e lo scambio radicalmente umano fossero al centro della serata, insieme alla nostra musica.
Così è stato sabato scorso per la magnifica performance Hiera. di Alessandro Adelio Rossi alla chitarra elettrica e Denis Guerini al gong e altre percussioni, forti di una spiritualità cosmica, stellare ma pure straordinariamente orizzontale.
E allo stesso modo è stato per la performance Fessura in cui Montmasson e Christian Frosio hanno provato a costruire alcune buone architetture di suono in forma di canzone a due chitarre e due voci, con quelle inevitabili fenditure fra un verso e l’altro che Luca Barachetti ha provato ad abitare e attraversare con la sua voce, la carriola e altri oggetti sonori.
C’era un’intimità speciale sabato a Villongo, un raccoglimento informale e accogliente, che è sfociato poi in un piccolo momento conviviale e tante chiacchiere fra le persone.
È una soddisfazione quando accadono serate così e il merito è anche degli altri di T¥RSO presenti fisicamente o con il pensiero (Alexandra, Claudio, Luca, Enrico) che hanno dato manforte là dove serviva e di Michele Igino Sordo con il suo Teatro, piccolo luogo magico e importante, come dovrebbe essere ogni posto dove va la musica.
Grazie a tutti.
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