Fare incontrare le canzoni con una trama. Quando Daniele Nava, ovvero Montmasson, e le sue canzoni hanno conosciuto l’ambiente sonoro di Luca Olivieri (pianoforte, synth, elettronica e campionamenti), è sembrata questa la naturale azione da intraprendere. Una strada di aria pulita e fumi oscuri, parole essenziali alla ricerca di una pulsazione e della sua sospensione.
/pul·sà·re/ Battere ritmicamente, palpitare, spec. del cuore o delle arterie. “il sangue pulsa nelle vene”
/re·spi·rà·re/ Godere di aria respirabile.
“in questi boschi si respira”
Assumere nel ciclo respiratorio, inspirare.
“respirare aria pura”
I brani provengono dal disco d’esordio di Montmasson, “Un’eredità” (2021), e beneficiano di nuove chiarità di versi, nate proprio sopra le forme sonore ora pulsanti ora rarefatte di Olivieri. Il tempo si dilata e la forma canzone si sdraia, si stiracchia, si solleva, fino a tramutarsi nella forma di un blues arcaico in 12 battute, o forse anche di più, un uncountable blues come aspirazione performativa.